Subito un piano per il marketing turistico. Il prof. Temperini: «Creare il match tra domanda e punti di forza»

Ambiente e Territorio

Subito un piano strategico per il marketing turistico del territorio. L’Università Politecnica delle Marche è sempre più una sponda utile e sensibile al miglioramento dell’offerta strutturata e rivolta all’utente.

Prof. Valerio Temperini, docente di Marketing dei Servizi alla Facoltà di Economia e Commercio di Ancona e membro del Consiglio Direttivo del Parco del Conero, quale sarebbe il primo passo da compiere?

«Innanzitutto partire da una mappatura dei punti di forza dei vari ambiti che compongono l’offerta turistica. Penso alla natura, allo sport, ma anche alla componente culturale, storica ed enogastronomica».

E poi?

«Analizzare quelli che sono i trend della domanda turistica e matchare le due cose. A questo punto si andrebbe a procedere con la creazione di esperienze mirate su particolari segmenti di domanda». 

Dunque proposte anche per il turista straniero?

«Certamente. Vedo enormi potenzialità per allargare il target dell’utenza internazionale. Per anni abbiamo puntato sul turista tedesco, ma abbiamo tutte le carte in regola per rivolgerci ad un bacino ancora più ampio relativo all’area del Nord Europa e non solo».

In tutto questo l’Università come può sostenere un’operazione del genere?

«Possiamo subito cominciare con il mettere a disposizione le nostre conoscenze ed in seguito potenziare i sistemi di analisi di mercato. Porteremo metodologie e strumenti per far sì che queste analisi diventino sistematiche».

E sul fronte della promozione?

«Il nostro Dipartimento di Management è un’eccellenza per quanto riguarda gli strumenti digital. Possiamo essere operativi nell’immediato e orientare la scelta di canali e strumenti che possono essere più efficaci».

Ed infine sulla comunicazione?

«C’è molto da fare. Anche a livello locale non molti conoscono le esperienze e le attività che possono essere svolte nel Parco del Conero. La comunicazione va sistematizzata maggiormente, e qui potremmo intervenire per capire come assolvere a questa funzione di coordinamento anche in ottica di sviluppo del brand».