Un incontro che apre una stagione nuova per l’Ente Parco del Conero. Il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha presenziato all’evento che è stato definito “Stati Generali” del Parco del Conero, in quanto ha visto la partecipazione dei quattro sindaci dei Comuni che insistono nell’area naturale protetta, del Presidente della Provincia di Ancona del Consiglio Direttivo dell’Ente. I temi cardine: rilancio dell’Ente Parco, valorizzazione del territorio, risorse economiche. Su quest’ultimo punto, cruciale per lo sviluppo delle tante progettualità, il presidente Acquaroli ha assicurato un «impegno progressivo e graduale».
Il Parco del Conero sempre più vicino ai cittadini e lanciato verso un’operazione di valorizzazione del territorio. Il ruolo che l’Ente ha assunto, attraverso la guida del Presidente Daniele Silvetti e del nuovo Consiglio Direttivo, è di coordinamento di una serie di azioni strategiche in cui la condivisione rappresenta la chiave d’accesso ad una svolta utile ad imprimere un nuovo passo. Su tutte il cambio di immagine: «In questo territorio convivono interessi legittimi che difficilmente riescono ad armonizzare con le aspettative che il cittadino ha rispetto all’Ente Parco, in passato visto e percepito come un apparato burocratico che pone vincoli e balzelli a fronte di nulla osta - afferma Silvetti - Un Ente quasi nemico del territorio. Ma non deve essere affatto così. Se da una parte la nostra mission è la tutela ambientale, dall’altra, per essere appetibili, dobbiamo riequilibrare il nostro rapporto con la valorizzazione delle imprese produttive. Penso alla filiera agroalimentare, al comparto del turismo e a tutto ciò che riguarda l’aspetto culturale. Secondo la nostra attuale visione il Parco deve essere un Ente che abbia la prerogativa di fungere da soggetto attivo e coordinatore. Deve creare armonia tra gli enti che vi partecipano e fornire risposte. Dunque sono perfettamente consapevole dell’opportunità che rappresenta il Parco del Conero per tutto il territorio, pertanto chiedo quale sia la visione di questa giunta Regionale di fronte al grande tema delle aree naturali».
«Il rilancio del Parco del Conero e del patrimonio ambientale che abbiamo a disposizione nel nostro territorio è uno dei temi centrali per la giunta Regionale - ha risposto il Presidente Acquaroli - Soprattutto in un’ottica di sviluppo condiviso di un progetto e di una visione che rappresenta una sfida da raggiungere tutti insieme: Istituzioni, corpo economico, associazioni di categoria, Università e associazioni portatrici di interesse. In questa visione condivisa, le risorse, e quindi il bilancio, sono il fulcro dell’azione di rilancio. La Regione è disponibile a ragionare in questo senso, purché ci sia condivisione di intenti e attraverso un impegno progressivo e graduale. Per fare ciò occorre vincere ogni campanilismo. Dobbiamo far comprendere a tutta la regione che l’importanza di un patrimonio ambientale e naturale come il Conero rappresenta un’opportunità per l’intero territorio.Mettendo insieme questi aspetti, il concetto di grande attrattore coinvolgerà tutte le Marche e creerà quell’effetto moltiplicatore il cui beneficio sarà senza dubbio diffuso e utile a tutti. Invito l’Ente Parco del Conero a fissare subito un appuntamento di natura tecnica-amministrativa, in cui approfondire tutti i temi enunciati, per affiancare questo importante progetto di rilancio del Parco del Conero all’interno di un più ampio sistema di valorizzazione del patrimonio ambientale delle Marche».
Un tema, quello delle risorse, che per molto tempo ha rischiato di paralizzare le attività del Parco. Eppure, con grandi sforzi, l’Ente è comunque riuscito a sorpassare gli ostacoli seppure con non poca difficoltà. «La passata Amministrazione Regionale - spiega il direttore Marco Zannini - per affrontare una patologica mancanza di risorse, ci aveva convinto ad aver fiducia dell’istituzione regionale, la quale non avrebbe dimenticato i suoi organi strumentali come il Parco Regionale del Conero e avrebbe prodotto una legge di riordino del sistema delle aree protette al pari di altre regioni italiane, nell’ottica della razionalizzazione della spesa. Ma a parte il commissariamento dell’ente, durato 2 anni, e un Direttivo allargato ai comuni durato altri due anni non c’è stato nessun riordino. Nel quinquennio passato, in assenza di una reale programmazione regionale, l’Ente Parco del Conero, grazie ai volenterosi dipendenti e amministratori, ai Carabinieri Forestale e anche alla partecipazione di tanti volontari, si è comunque adoperato per compiere importanti progetti per il territorio come la realizzazione i Piani di Gestione delle aree SIC e ZPS, di cui l’Italia è ancora sotto infrazione comunitaria; portare gli agricoltori a partecipare ai bandi del PSR: sia per finanziare la realizzazione di una filiera di prodotti agroalimentari tracciabili e garantiti dal marchio Bio o Qm Marche, sia per la realizzazione di Accordi Aagroambientali d’Area per la tutela della biodiversità e per la tutela della qualità dell’acqua ;essere promotori del Parco Naturalistico Archeologico con la realizzazione di un Villagio Piceno, e del Geo Parco con la valorizzazione di tre geositi di interesse internazionali; gestire la popolazione di animali socialmente problematici come il cinghiale, la nutria, le trachemys e il lupo. Tutte queste iniziative sono un contorno dell’attività amministrativa che gli uffici del Parco svolgono quotidianamente, e parlo di centinaia di autorizzazioni, valutazione di incidenza, permessi e nulla osta e indennizzi dai danni da fauna selvatica che annualmente l’Ente rilascia, garantendo alle attività che si svolgono su questo territorio la loro sostenibilità ambientale. Sono tutte autorizzazioni molto importanti, in un parco naturale periurbano come lo è quello del Conero, anche un metro quadro di incolto o una parete di un edificio, possono assumere un valore inestimabile dal punto di vista conservazionistico se esaminato nell’ottica di rete ecologica, che è una vera infrastruttura verde, necessaria ed indispensabile per garantire la resilienza e la conservazione agli habitat di interesse comunitario.Sulle autorizzazioni che l’Ente Parco concede ai richiedenti del territorio: sottolineo che non sono norme che l’Ente Parco si è inventato per vessare chi ha la fortuna di vivere in questo territorio baciato dal Signore, ma sono l’attuazione di leggi europee, nazionali e soprattutto regionali. La “tutela dell’ambiente” nel Parco del Conero esiste ed è collaudata da anni, ma se non condivisa e sostenuta politicamente può diventare un’inutile perdita di tempo e denaro, se non peggio accora».
Da parte dei sindaci dei quattro Comuni (Ancona, Sirolo, Numana e Camerano) e del Presidente della Provincia Luigi Cerioni è stato sottolineato un approccio collaborativo e di forte supporto all’Ente Parco del Conero per il conseguimento degli obiettivi prefissati.