Un Ente più dinamico e più snello sul piano della burocrazia, per semplificare scelte strategiche e consentire una maggiore rapidità nel raggiungimento degli obiettivi target. Il Parco del Conero si appresta a mettere mano agli strumenti urbanistici.
Giacomo Circelli, architetto e referente per il Comune di Ancona nel Consiglio Direttivo del Parco del Conero, che cosa si intende per semplificazione degli strumenti urbanistici?
«Per strumenti urbanistici si intende il Piano del Parco e il Regolamento. Per semplificazione, uno snellimento delle procedure burocratiche e della normativa».
Con quale dei due strumenti comincerete per primo?
«Inizieremo subito a lavorare al Regolamento. E’ stata formata una commissione composta dai tecnici di ciascuno dei quattro Comuni interessati (Ancona, Sirolo, Numana, Camerano, ndr). Io sarò il Presidente della commissione che si occuperà di coordinare i lavori, mentre l’architetto Ludovico Caravaggi, tecnico del Parco, avrà il compito di redigere la bozza del Regolamento tenendo conto delle segnalazioni, suggerimenti e proposte da parte della Commissione».
Che tempistiche vi siete dati?
«I tempi saranno celeri. Diciamo che entro l’autunno dovremmo aver terminato con le modifiche al Regolamento e subito dopo ci dedicheremo al Piano del Parco».
Lo scopo di tali modifiche?
«L’obiettivo finale è la semplificazione burocratica, ma sempre tenendo conto del contesto in cui ci troviamo. Siamo in una riserva naturale, quindi è ovvio che vanno sempre mantenute tutte le cautele per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente».
In ogni caso, un segnale di forte apertura. Non trova?
«Sì, certamente. Ma sempre con il giusto bilanciamento di tutti i valori all’interno del quale poniamo la vita nel Parco».
Una criticità da risolvere nel più breve tempo possibile?
«La presenza degli ungulati. Adesso stiamo predisponendo un rafforzamento delle operazioni di abbattimento per ridurre sensibilmente il numero di capi presenti».
E un obiettivo a lungo termine?
«Riqualificare il Parco attraverso manutenzioni accurate, al fine di far rivivere il territorio tutto l’anno. Un primo passo è stato fatto rendendo noto l’intento politico di riaprire il Passo del Lupo».