Il Parco del Conero partner del progetto SISTEMA

Ambiente e Territorio

SIROLO - Nell’ambito del progetto il Parco del Conero la cui sede è sita nel Comune di Sirolo, si occupa di tre filoni di intervento diversi che riguardano:

 
  • la diffusione di pratiche ecologiche di gestione volte all’aumento della fertilità del terreno. In particolare, in 20 aziende agricole che insistono all’interno dell’area protetta, verranno sperimentate pratiche agronomiche innovative rivolte ad aumentare l’humus nel terreno. La sperimentazione prevede anche l’acquisto di alcuni macchinari agricoli da utilizzare nelle aziende per interrare la paglia o altro materiale compostabile con l’obiettivo di rendere fertile il terreno. Il coordinatore in qualità di esperto di questa attività per contro del Parco del Conero è l’Agronomo Valerio Ballerini

 

  • potenziamento del Centro Visite Ente Parco tramite recupero funzionale del teatro all'aperto “Teatro del Conero” che può ospitare sino a 1.000 spettatori ed inaugurato lo scorso 23 giugno.  Per il potenziamento del Centro Visite l’area di pertinenza è stata organizzata in modo da diventare luogo di sperimentazione per la tutela della biodiversità e polo di divulgazione della conoscenza per adulti e giovanissimi ospitando in particolare anche le scuole

 

  • realizzazione di interventi volti a favorire la salvaguardia della biodiversità locale rispetto alle specie aliene ed invasive tramite il rinnovamento dei due centri di accoglienza delle testuggini rispettivamente di terra e di acqua dolce presenti nel cortile della sede del Parco. La struttura è stata realizzata con particolari accorgimenti che impediscono la fuoriuscita degli esemplari aliene (Trachemys) che dall’area di contenimento nonché la deposizione delle uova. Questi esemplari vengono affidati all’Ente parco dai proprietari che non sono più in grado di occuparsene o gestirle. Il Parco del Conero provvede a nutrirle.
    A fianco è stato realizzato un piccolo stagno didattico per la fauna autoctona il cui popolamento spontaneo di rane e rospi è un segnale confortante. L’area delle testuggini di terra è stata realizzata secondo le indicazioni ISPRA per il ricollocamento in natura di individui del genere Testudo confiscati. Queste specie pur essendo autoctone, non possono essere liberate se non prima di essere sottoposte ad esami veterinari che ne accertino lo stato di salute.

 

“Siamo particolarmente soddisfatti che ancora una volta la Fondazione Cariverona si sia dimostrata attenta e disponibile a sostenere un progetto che riguarda molti partner del territorio come il progetto Sistema – ha detto Daniele Silvetti, Presidente del Parco del Conero – e che per noi tocca aspetti fondamentali per l’attività dell’Ente parco come quelli legati all’agricoltura, alla promozione e valorizzazione e alla tutela della fauna. Già in occasione del progetto Archeopaesaggio al Conero, nuovi spazi e nuove pratiche per scoprire e conservare il territorio del Parco, avviato nel 2018 e finanziato da Cariverona grazie al quale abbiamo realizzato il primo Archeodromo delle Marche a tema piceno abbiamo dimostrato un’ottima capacità di intervento a favore della promozione e valorizzazione in collaborazione con la stessa Fondazione Cariverona.

 

“Il nostro staff – ha aggiunto il Direttore del Parco del Conero Marco Zannini – ha messo a disposizione le migliori professionalità per definire e pianificare le attività volte a raggiungere gli obiettivi che il progetto ha fissato e siamo convinti che individuare ambiti diversificati come abbiamo fatto per il Progetto SISTEMA contribuisca a porre in luce anche le molte potenzialità e un raggio più ampio possibile delle attività e delle competenze di questo Ente”.