I vertici del Parco del Conero alla manifestazione Coldiretti

Agricoltura

Il Presidente Luigi Conte e il Direttore Marco Zannini sono stati invitati a partecipare e ad intervenire alla manifestazione Coldiretti organizzata sul tema del contenimento della fauna selvatica e dei cinghiali in particolare.

 

 

Nel corso dell'intervento è stato ricordato che "il consiglio direttivo del Parco del Conero esprime sensibilità diverse e, accanto ai rappresentanti dei 4 comuni Ancona, Camerano, Numana e Sirolo siedono i delegati del mondo dell’università, del turismo, dell’ambiente e, non certamente a caso, dell’agricoltura.

Il Parco del Conero è un parco fondamentalmente agricolo, più del 50% del suo territorio è agricolo. Anche se è probabilmente conosciuto più per le spiagge e gli scorsi paesaggistici, questo è un parco che riconosce il valore del lavoro agricolo e la qualità che le attività produttive sono in grado di offrire al mercato e che contribuiscono alla promozione del brand Marche.

Oggi siamo qui per un problema specifico che è quello della fauna selvatica e dei cinghiali in particolare.

Nel 2008 fu evidenziata la comparsa del cinghiale all’interno del territorio del Parco del Conero determinato da vari fattori e fin da subito fu messo in atto un piano di gestione che ne prevede l’abbattimento per ricomporre lo squilibrio ecologico data la mancanza di predatori diretti come il lupo o l’aquila.

Il piano di gestione inoltre pone in campo oltre all’abbattimento anche altre misure a tutela delle produzioni agricole come le recinzioni elettrificate.

Per l’abbattimento dei cinghiali l’ente parco si è dotato di circa 90 tra selettori e trappolatori che operano sia con la carabina che con le trappole mobili. I trappolatori sono attivi tutto l’anno e intervengono anche nelle aree periurbane dove, per ovvi motivi di sicurezza, non è possibile l’uso dell’arma da fuoco e utilizzano in regola con la normativa sul benessere animale lo storditore.

Vi do alcuni numeri: nel 2009 abbiamo censito 13 capi per km quadrato e, da quando abbiamo avviato l’attività di selezione, oggi censiamo 2 capi per Kmq sperimentando anche forme di cattura innovative e di abbattimento non dolorose per l’animale.

Nel Parco si è osservato che dopo il lockdown per il Covid si è stanziato il lupo le cui prede preferite sono proprio i cinghiali. Per difendersi meglio i cinghiali si sono imbrancati in gruppi molto numerosi più di quanto non accade solitamente.

Ultima novità è data partecipazione attiva del Parco ad un’iniziativa di Coldiretti e della Regione Marche per la realizzazione della filiera certificata della carne di cinghiale proveniente dall’attività di selezione. Questa filiera ha l’obbiettivo di dare più valore alla carne di cinghiale e più stimolo ai selettori ad abbatterne in numero maggiore.

Grazie al progetto di filiera e alla cessione di un’area in comodato d’uso in zona Baraccola da parte del comune di Ancona, finalmente avremo a disposizione una cella frigorifera nella quale verranno raccolte le carcasse dei cinghiali abbattuti all’interno del Parco del Conero dai selettori accreditati. Da qui le carcasse verranno trasferite in un Centro di lavorazione riconosciuto secondo le norme stabilite dalle direttive europee.

Il tutto per dirvi, e concludo, che il tema è attenzionato dal Parco del Conero, che l’obbiettivo del parco è quello di tendere all’eradicazione del cinghiale e che solo insieme, congiuntamente, tra voi imprenditori del mondo agricolo, le associazioni di categoria che vi rappresentano e i rappresentanti delle istituzioni possiamo giungere a soluzioni efficaci che rispondano alle vostre esigenze senza andare a discapito della natura e dell’ambiente. Come Parco siamo a disposizione per contribuire a risolvere il problema e su questo vi posso garantire che non sussistono dubbi."