SIROLO – Si è svolta nella sala riunioni del Centro Visite del Parco del Conero, il primo incontro tra le oltre 30 aziende che insistono nel parco e non solo, che aderiscono agli Accordi Agroalimentari d’Area. Si tratta di progetti che hanno lo scopo di coinvolgere ed aggregare intorno ad una specifica problematica di carattere ambientale, un insieme di soggetti pubblici e privati nell’ambito di un progetto territoriale condiviso, in grado di attivare una serie di interventi volti ad affrontare tale criticità in maniera coordinata.
Il Parco del Conero, sotto la guida del facilitatore Valerio Ballerini, sta realizzando un percorso finalizzato alla tutela della qualità delle acque denominato “Coltiviamo la qualità delle acque del Conero”. Il progetto rientra all’interno del PSR Marche 2014-20 nel quale fare formazione e informazione per rafforzare l’applicazione dell’agricoltura biologica, garanzia di qualità ed eco sostenibilità delle produzioni.
La finalità del progetto è concentrare in una determinata area una serie di azioni di valore ambientale, in particolare l’adozione di tecniche di agricoltura biologica, con benefici misurabili di qualità ambientale. L’ambito in questione è un vasto territorio che interessa non solo i 4 comuni del parco (Ancona, Numana, Camerano, Sirolo), ma anche quelli di Castelfidardo e Osimo. Il percorso punta a una riduzione dell’impatto ambientale determinato dall’attività agricola. Grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione Marche, alle aziende spetterà un 10% in più sui contributi per l’agricoltura biologica.
L’attività di animazione che ha avuto un primo incontro d’aula, prevede un costante monitoraggio e attesterà i risultati delle azioni messe in atto divulgando poi i risultati.
Della realizzazione di questa macroarea biologica beneficeranno le acque superficiali e profonde riducendo l’inquinamento conseguente all’utilizzo di prodotti chimici, di fertilizzanti, pesticidi e di liquami provenienti dagli allevamenti.
“Nel corso degli incontri frontali – ha detto l’agronomo Ballerini – stiamo ponendo un’attenzione particolare a quelle pratiche agronomiche in grado di aumentare l’humus nei suoli agricoli del comprensorio, con conseguenze positive per tutto l’agroecosistema, per la qualità e la quantità delle produzioni agricole locali”. Per il Direttore del Parco del Conero Marco Zannini: “premesso che la qualità dell’acqua di un territorio è imputabile a diverse attività umane oltre che all’agricoltura, è importante sottolineare come, in un territorio a vocazione turistica come è quello del Conero, il miglioramento di tale qualità, ottenuto grazie all’attuazione del progetto di Accordo Agroambientale, possa avere ricadute positive su diversi comparti economici, compreso quello primario dell’agricoltura”. “Grazie a questi incontri – ha concluso il Direttore – gli agricoltori che partecipano al progetto assicurano il loro contributo per tutelare l’ambiente e fari sì che le proprie attività siano sempre più sostenibili”.